Cinque dei musicisti jazz più rilevanti del territorio nazionale si uniscono attorno al progetto del Castro Jazz e, nella quinta serata del Festival, danno forma a un inedito 5-tet che genererà qualcosa di inevitabilmente impressionante. Dalla miscellanea di formazioni ed influenze diverse di questi già individualmente eclettici artisti prepariamoci a ricevere un frontale nelle varie sfaccettature della scena jazz contemporanea, in un unico luogo.
Enrico Zanisi, pianista eccezionale insignito di numerosi premi sia nella musica classica, essendo diplomato con lode in pianoforte sotto la guida del M° Valter Fischietti, che nella musica jazz dopo la sua laurea di secondo livello al Cons. di Frosinone: ricordiamo il premio Top Jazz come Miglior Giovane Talento della rivista Musica Jazz e il Premio SIAE per la Creatività. Ha più di 7 album all’attivo, dei quali i suoi due dischi in trio Life Variations e Keywords, con lo stesso Paternesi alla batteria, e il suo disco solista Piano Tales. Ha collaborato con artisti di fama come Sheila Jordan, David Liebman e Paolo Fresu, esibendosi in festival rinomati in Italia e all’estero, da Umbria Jazz al 12 Points Festival di Dublino.
Alessandro Paternesi inizia lo studio delle percussioni formandosi con il maestro Massimo Manzi, per poi diplomarsi in Strumenti a percussione al Conservatorio “Morlacchi” sotto la guida di Domenico Fontana. Diventa dopo la laurea in Batteria Jazz al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, uno dei batteristi più apprezzati da pubblico e critica nel panorama nazionale grazie al suo atteggiamento verso la musica che gli fa esprimere un linguaggio estremamente personale.
Stefano Senni è uno dei contrabbassisti più attivi e richiesti nel panorama jazzistico italiano e internazionale. Nel corso della sua carriera trentennale ha avuto modo di collaborare con innumerevoli nomi della scena jazz mondiale e con alcune vere e proprie leggende della storia del jazz, come Tony Scott, Art Farmer, Enrico Rava, Stefano Bollani, Benny Golson, Barry Harris. Nel 2011 vince il referendum nazionale nella categoria Contrabbasso indetto dalla rivista InSound.
Roberto Ottaviano è da quasi cinquant’anni una figura di spicco nella scena jazzistica internazionale, un artista che ha saputo unire generazioni e culture attraverso la sua musica. Ha suonato ed inciso con leggende come Chet Baker, Dizzy Gillespie, Art Farmer, Steve Lacy ed Enrico Rava e la sua carriera è un viaggio straordinario che attraversa continenti e stili, unendo il passato e il futuro del jazz con la sua arte. Ottaviano vince inoltre il premio della critica come miglior musicista Jazz dell’anno 2022 e 2024.Dopo essere stato tra iprincipali animatori dell’Associazione Nazionale del Musicisti Jazz, viene dapoco eletto quale Presidente della Federazione Il Jazz Italiano.
Roberto Cecchetto, eclettico chitarrista dalla forte e inconfondibile identità sonora, comincia nel ’93 con gli Electric Five di Enrico Rava e dal 2007 escono “Downtown” il suo primo disco da leader, cui fanno seguito “Memories”, “Mantra”, “Soft Wind”, “Live at Capetown” e “Humanities” con i quali si impone all’attenzione della critica come uno dei musicisti più interessanti e innovativi della scena jazzistica italiana ed europea, valore confermato dal premio Top Jazz negli anni 2007 e 2010 dalla rivista Musica Jazz.